Maurizio Ferrandini a Sanremo c’è nato, probabilmente per sbaglio.
Con il suo ultimo lavoro, “Pop Kong”, ci ha regalato qualcosa di diverso e innovativo, un lavoro assolutamente inedito nel panorama musicale italiano. “Pop Kong” è qualcosa di più di una mera sequenza di canzoni. Si tratta di una sorta di concept album che ci conduce in un lungo viaggio nell’estremo oriente, sulle orme di Marco Polo attraverso un mitico, affascinante e misterioso Catai. La variegata atmosfera del disco ci porta echi di Cina e afrori di oriente, fra dragoni, tigri bianche, pagode, vicoli e mille altri elementi caratterizzanti di una cultura ancora troppo lontana dalla nostra.La parola “pop” del titolo potrebbe indurre per associazione alla musica leggera, facile e commerciale, ma chi come noi conosce l’opera di Maurizio sa che niente può essere definito “leggero” nella sua produzione, e questo lavoro non fa eccezione.Anche questa volta, come per i dischi precedenti, Ferrandini fa tutto da solo: testi, musica, arrangiamenti, esecuzione strumentale. E ancora ci sorprendono le sue straordinarie capacità di one man band.
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