Maurizio
Ferrandini, è in uscita il tuo nuovo CD di inediti dal titolo
“Amarica”. Noi siamo contentissimi e non vediamo l’ora
di assaporare la tua nuova fatica musicale... ma , non ci eravamo
lasciati nel 2011 che il ‘disco’ era morto? Secondo te il disco
(e quindi la musica) ha bisogno di risorgere?
Efettivamente
la tentazione di smettere di far dischi è stata grande...ma come si
fa Gianmarco?...è l'unico modo che conosco per vivere senza
impazzire.
Spiegaci
il titolo... Amarica sa di terra lontana, di suggestioni , di
ricordi. E’ così?
Bè
il disco è totalmente ispirato dal southern rock americano e da un
modo di far musica sicuramente molto u.s.a. Ovviamente è una tappa
della mia ricerca musicale e mi sembrava arrivato il momento di
spaziare un pò in questi lidi visto che la “cotta” orientale mi
è un pò passata.Mi interessava molto il parallelismo tra i
concquistatori americani e quelli che stanno arrivando in Europa.Ho
pensato fosse giusto studiare altre tradizioni e soprattutto provare
a rileggere certi fatti storici e farli miei in modo più
maturo.Preciso che non è un disco sugli indiani, casomai una serie
di conftronti in cui gli indiani vengono presi ad esempio, così
come i ribelli dixie.Non è un disco storico tantomeno
politico...però si dai...un pò incazzoso lo è...anzi parecchio.
Dai
curatissimi spot di presentazione – per cui ti devo fare i
complimenti , come al solito - emergono indizi che fanno pensare ad
un concept album. E’ una scelta coraggiosa nel panorama musicale
odierno... e anche un po’ una scelta controcorrente, in questa
società che divora la musica come uno snack al distributore
automatico. Cosa ne pensi?
Grazie
per i complimenti...gli spot servono per mantenere la tensione non
solo per gli altri , anche per il sottoscritto visto che lavorando
su tutti i fronti del disco ogni tanto devo un pò staccare.Tornando
alla domanda, penso che il concept è sempre stato il mio modo di
far musica, tanto è vero che La morte del disco che era una
sorta di compilationidi singoli usciti sul web, non è uno dei miei
dischi preferiti pur contenendo delle canzoni che adoro
tutt'ora...l'album però era troppo slegato...io amo costruire
un'atmosfera nei miei dischi, fosse anche solo per giustificare
tutto quello che suono con la scelta del titolo.
Sono
passati 6 anni da Popkong... anche in quell’avventura hai trovato
ispirazione dall’altra parte del globo: c’è un motivo
particolare che ti spinge così lontano? E in questa ricerca ti
affascina di più la parte musicale in senso stretto oppure la
possibiltà di sviluppare nei testi tematiche particolari?
Mi
fa piacere che citi Popkong...questo disco assomiglia molto come
scelta artistica...là cercavo di parlare un pò di mandarino
maccheronico, in Amarica ho azzardato frasi Apache o Lakota...senza
volermela tirare però...ci stavano bene nella situazione e nel
groove...In più aggiungo che “dall'altra parte del globo”” ci
si va sempre più spesso perchè in Italia la situazione musicale è
sempre più deprimente, quindi , meglio imparare cose nuove fuori
dal nostro ristrettissimo mondo di marchicarta e cover band di Vasco
Rossi.
Anche
“Fiori da Sfiorare” era se vogliamo un concept album, pur
contenendo sia inediti che singoli di quel fortunato periodo... A 5
anni di distanza, c’è qualcosa che non rifaresti? Cosa è
cambiato dentro e fuori Maurizio Ferrandini?
Fiori
da sfiorare è stato un disco che mi ha assorbito totalmente...l'ho
amato come fosse un figlio in carne ed ossa, ho cantato la metà dei
brani in uno stato di commozione ipnotica e alcuni li ho dovuti
ripetere 30 volte perchè alla fine mi tremava la voce...una volta
uscito il disco ho capito che probabilmente dei sentimenti non
fregava un cazzo a nessuno, tantomeno a quelli del telefono
azzuro...quindi forse non rifarei un disco simile...probabilmente lo
canterei coprendo di insulti tutti gli adulti che avevo volutamente
fatto fuori dal disco per lasciare spazio ai bambini
Altra
particolarità della tua produzione è la cura che riponi nel
confezionare i video musicali. Continuerai su questa strada? Ci puoi
anticipare quale sarà il singolo “apripista” dell’album?
Sicuramente
si ci saranno nuovi clip e nuove produzioni anche perchè ora ho un
validissimo collaboratore che alzerà di sicuro la qualità dei
clip, parlo del mitico SILVIO ANFOSSI che è stato parte integrante
del disco, una specie di musicista aggiunto anche se non ha mai
suonato, però mi ha garantito la perfezione nell'amplificazione e
messa a punto degli strumenti.Il pezzo aprista sarà probabilmente
(ma è ancora da decidere) 3,2,1, boom che è
quello più slegato dal discorso americano ma che mi da la garanzia
di un impatto violento...ci voleva dopo tante ballate.Ho comunque
farcito il disco di riferimenti all'America anche quando
apparentemente non sembrerebbero esserci legami...lo sforzo è stato
trovarli e rendere il risultato convincente.Oltretutto ho posto
particolare cura nell' aggiornare la mia strumentazione e sputare
fuori un disco polveroso dal suono seventies che cercavo da
tempo.L'impiego di testate valvolari,piano rhodes, armonium e
wurlitzer hanno contribuito a creare l'atmosfera giusta...per me, ma
non poteva essere altrimenti, il disco è il migliore mai registrato
a livello di sound. Nel caso di 3,2,1 boom è
una semplice bomba rock fatta solo di chitarra basso e batteria
senza troppi fronzoli ma garantisco il risultato esplosivo.
Grazie
Maurizio in bocca al lupo per questa avventura e ... saliamo a
bordo: Destinazione Amarica.
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