giovedì, ottobre 06, 2011

Quello che non si accetta CLIP(di Maurizio Ferrandini)



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Quello che non si accetta-recensione singolo


Quello che non si accetta è il nuovo singolo di Maurizio Ferrandini
Il termine singolo non è casuale perchè il Ferrandini ormai da anni ci ha abituati a prodezze stilistiche e musicali senza l'ausilio di altri musicisti.
L'istinto compositivo di questo artista poliedrico(musicista , scrittore, poeta ,regista) sembra non tramontare mai e ogni inizio di stagione ci porta una nuova gemma.
Questo inaspettato brano unisce il sociale all'amore e sintetizza in un azzeccato slogan tutto lo smarrimento dell'artista di fronte ad una società in continuo declino.
Il brano dal punto di vista musicale è molto interessante.
In evidenza l'utilizzo di strumenti anni 70 come il moog e l'hammond nonchè l'amatissima stratocaster sempre presente a scaldare l'ambiente sopra il quale Maurizio propone la sua "voce di cartavetro".
Da amanti di una musica sincera di tempi andati possiamo solo applaudire un cantautore al passo con i tempi che non guarda in faccia nessuno e continua per la sua strada incondizionatamente.
(Giovanni Masi)

mercoledì, ottobre 05, 2011

Quello che non si accetta(di Maurizio Ferrandini)


(di Maurizio Ferrandini)

Quello che non si accetta è
che potrebbe essere tutto migliore
se ci fosse ogni giorno più sole
quello che non si accetta è
che si uccida per la religione
che ci si offenda per una canzone
quello che non si accetta è
che in italia ogni buon mercenario
puo imbastire un giudizio sommario
che ci si debba comunque adeguare
a uno standard comportamentale

Fortuna ci sei tu con la tua semplicità
che più ci fanno male e più ti senti importante
fortuna ci sei te che sorridi di allegria
e se cii lasciano sognare
staremo insieme

Quello che non si accetta è
che la musica oggi non vende
ma chi suona si vende ugualmente
quello che non si accetta è
che nessuno ti allunghi una mano
se il tuo sogno si è fatto lontano
quello che non si accetta è
che sono tutti convinti che hai colpa
se una cosa l'ha scritta la stampa
quello che non si accetta è
che ci si sporca di scarsa coerenza
e ci si lava di beneficenza

Fortuna ci sei tu con la tua semplicità
che più ci fanno male e più ti senti importante
fortuna ci sei te che sorridi di allegria
e se cii lasciano sognare
staremo insieme

Quello che non si accetta è
che qualcuno ti debba spiegara
anche il modo di fare l'amore
quello che non si accetta è
che la gente si ammazza con l'alcool
e si becca anche un bel monumento

Fortuna ci sei tu con la tua semplicità
che più ci fanno male e più ti senti importante
fortuna ci sei te che sorridi di allegria
e se cii lasciano sognare
staremo insieme per sempre
staremo insieme per sempre
staremo insieme per sempre

Quello che non si accetta




in uscita il nuovo singolo interamente scritto e suonato da Maurizio Ferrandini
il titolo QUELLO CHE NON SI ACCETTA.
Un brano che fonde il sociale all'amore(E.Nascimbeni)

Potranno raccontarmi quello che vogliono ma racchiudere emozioni in una piccola magia di 4 minuti, che ti ricordi dopo averla ascoltarta una volta sola, rimane un dono che pochi hanno. (Gianmarco Dazzi)

lunedì, ottobre 03, 2011

LA MORTE DEL DISCO(di Massimo di Quirico)



La morte del disco Eastrock 2011 cd più libro allegato downlodabile dal sito www.maurizioferrandini.it

L’album consta di tredici brani, alcuni dei quali pubblicati in precedenza come singoli sul web, ma riveduti e rimasterizzati per l’occasione.
Il pezzo di apertura che dà il titolo all’album, “La morte del disco”, affronta le tematiche già ampiamente discusse fin qui. Maurizio denuncia con amara ironia la mercificazione del prodotto cd, relegato fra gli scaffali dei supermarket, in offerta speciale assieme al dentifricio e alla verdura, ma poco attraente:
“ho tante cose che devo comprare ma la musica si può scaricare”.
Oggi bastano pochi click su internet per avere musica in abbondanza. La quantità è più importante della qualità: l’odierno consumatore di musica non ha il palato troppo fino: “il mio cliente non ha pretese, vomita”
A mitigare l’amarezza che il testo ci fa nascere nel cuore, ci pensano il ritmo indiavolato del brano, un’orazione funebre celebrata a tempo di rock, e il sontuoso pezzo successivo, “Può solo andare meglio”, che ci regala un’infusione di ottimismo, un invito a non lasciarsi andare dopo aver toccato il fondo, ma a reagire con forza perché “le cose devono cambiare, può solo andare meglio”. E’ questo un pezzo tipicamente ferrandiniano o forse dovremmo dire discostante, usando un termine coniato dallo stesso Maurizio e ormai divenuto il suo segno distintivo. In questa canzone l’autore manifesta l’insofferenza per tutto ciò che è etichetta, convenzione, compromesso. Un uomo e un artista fuori dagli schemi.

“Cosa vorresti indietro ?” è il momento più alto dell’album. Chi non ha mai sognato almeno una volta di poter riavvolgere il nastro del tempo passato per cambiare una decisione presa, un episodio, un momento della sua vita, o poter rivedere una persona amata, una casa, un posto che non ci sono più ?
Il tema è affascinante e Ferrandini lo svolge mirabilmente, suscitando nell’ascoltatore struggenti e malinconiche nostalgie proustiane, immagini, momenti, emozioni ripescate nell’archivio dei ricordi di un’età perduta per sempre.
“Cosa vorresti indietro se tu fossi stato una farfalla
Il tuo ultimo giorno da bruco oppure il primo da regina gialla?
Cosa vorresti indietro se fossi solo dentro a una stanza
I tuoi giocattoli da bambino oppure avere una donna vicino?”

Continuando l’ascolto nell’ordine sequenziale della playlist, ci imbattiamo in una bella canzone, dolce e romantica, “Il bisogno di te”. L’uomo si scopre fragile, lui e non la donna è il sesso debole, e confessa senza timori e senza ipocrisie la propria dipendenza da lei. Si pensi a quanto questo strida con lo stereotipo di uomo macho che ci viene proposto dalla tv. Un uomo onesto e intelligente non si lascia plagiare dai modelli e non ha vergogna ad ammettere di non poter fare a meno della donna amata, abbandonandosi a un impulso irrazionale:
“il bisogno di te che la fa da padrone e non ha una stagione e non sente ragione
Il bisogno animale di stare con te”.
Questa non è l’unica canzone d’amore dell’album. La tematica, come si conviene a Ferrandini, è sempre affrontata in maniera originale, squisitamente poetica e senza mai cadere nel banale o nel melenso, rischio sempre in agguato quando si affrontano le questioni di cuore.
Gli altri due episodi sono “L’amore è un’altra cosa”, che racconta poeticamente lo stato d’animo distrutto dalla fine di una storia, e l’intensa “Esci dall’acqua”, uno dei pezzi più riusciti di questo lavoro. La canzone invita a godere del presente, ad abbandonarsi al sogno quando si può e finché si può, hic et nunc:
“Esci dall’acqua esci dall’acqua amore mio prima che sia davvero troppo tardi
e tu corra il rischio di non trasformarti
esci dall’acqua amore per chi ti vuole in un’altra dimensione
un sogno a volte dura poche ore e poi non torna più.”

“Chi non mente mente” è un attacco ironico alle mode e ai simboli più deteriori della nostra società: la tv, il botox, le droghe, i “fenomeni” del pop. Anche questo è un brano che “tira” in modo pazzesco, e il ritornello continua a mulinare in testa dopo l’ascolto.
La sequenza della playlist ci porta a “Sono un mostro”, in cui Maurizio ribadisce la propria natura di uomo contro, scomodo, discostante, incapace di vendersi, di scendere a compromessi, di omologarsi agli schemi in cui il Potere lo vorrebbe inquadrare:
“per il nostro stato sono un imprevisto, una creatura da cancellare”.
La stratocaster di Ferrandini dà il meglio di sé nell’aggressiva “Sposa una rockstar”, ma la palma del brano più “arrabbiato”, sia nella musica che nel testo, spetta a “Stanco di subire”, in cui Maurizio si scaglia a testa bassa e con violenza contro il sistema delle raccomandazioni, la corruzione, le droghe, la violenza, la pedofilia, gli scandali sessuali. Solo Maurizio e pochi altri hanno l’ardire di scrivere pezzi così coraggiosi. Anche per questo lo amiamo. Chi conosce l’opera di Ferrandini coglierà una serie di autocitazioni di suoi brani di repertorio nella parte finale della canzone.
Con un ritmo più lento, ma con la medesima irriverente audacia ecco “Pornomovimento”, un altro brano che con sottile e velenosa ironia prende di mira gli scandali sessuali che la cronaca ha portato alla ribalta. Maurizio non fa sconti a nessuno: ci sono dentro un giudice, un ministro, un presidente, il vaticano.
Il rischio contro cui Ferrandini ci mette in guardia è di lasciarsi fagocitare dal sistema, assuefarsi allo stato delle cose fino a non sorprendersi più di niente e accettare per normale ciò che invece dobbiamo continuare a considerare inaudito.

Siamo quasi giunti al termine di questa ora in compagnia della voce e delle chitarre di Maurizio, ma la playlist ci riserva altri due pezzi da novanta. “Non si finisce” è un brano che lascia il segno già al primo ascolto. Nonostante le difficoltà, le diffidenze, l’ostilità che ci circondano, nonostante l’aria che respiriamo sia appestata dal tanfo nauseabondo dell’ipocrisia, la nemica numero uno, nonostante tutto e tutti:
“non si finisce di amare, non si finisce di sognare…
non si finisce mai di accrescere l’impero
perché sei re se ami davvero”
E ci auguriamo che non finisca mai l’entusiasmo e la passione che Maurizio riversa nelle sue canzoni.
Dopo questo nuovo e graditissimo segnale di ottimismo, l’album si chiude con il cameo de “L’ultimo fiore”, un gioiello breve ma intenso e toccante, un omaggio alle persone amate che ci hanno lasciato. Solo adesso la chitarra elettrica tace rispettosamente a sottolineare la sacralità del momento.

Massimo di Quirico

giovedì, aprile 28, 2011

LA MORTE DEL DISCO:parole, musica, libertà e R&R.


Maurizio Ferrandini è una voce graffiante che canta e mette in musica temi a volte amari, spesso scomodi, quasi sempre ironici, volutamente provocatori o sottilmente provocanti. E’ un artista autodidatta, che si cuce addosso le canzoni come se si trattasse di un abito da cerimonia da indossare con credibilità e convinzione.
Da solo scrive, suona, dà vita alle sue canzoni, produce, promuove le sue opere, adattandosi ai mezzi di comunicazione di volta in volta a sua disposizione.
Da ultimo ha prodotto i suoi singoli, lanciandoli direttamente in rete sul suo sito (www.maurizioferrandini.it), dando la possibilità al suo pubblico, tramite il downloading, di accedere direttamente alla sua musica e di procurarsi, velocemente e autonomamente il suo cd (con tanto di copertine e di testi): un esperimento, una sfida, una presa di coscienza delle nuove possibilità e delle nuove frontiere della musica.
Maurizio ha impacchettato virtualmente la sua opera, con ironia e scrupolosa attenzione per ogni dettaglio.
E’ l’autenticità del sentire, la coincidenza tra i suoi pensieri e il suo cantato la prima connotazione che emerge in tutti i suoi testi.
Traspare la passione genuina, sì per la musica, ma anche e soprattutto, per musicalità nella vita in sè, in tutti i suoi aspetti. E’ un cultore degli alti ideali della verità, dell’autenticità e della consapevolezza; rifugge dalle confezioni superficiali, dall’etichettamento banale, dai compromessi diffusi e dagli atteggiamenti ipocriti dei falsi e diffusi benpensanti.
Percorrendo la sua strada in musica, ci si addentra nei territori del rimpianto con “Cosa vorresti indietro?” per ritrovarsi poi accarezzati da “L’amore è un’altra cosa”, sulle cui note si può riflettere e interrogarsi sul senso dell’amore, anche dopo che lo si è afferrato e poi perso nell’aria.
Amara e ironica la celebrazione de “La morte del disco”; convinto e sofferto lo sfogo verso le forme ipocrite del pensiero e dell’azione ne “Può solo andare meglio”.
“Il bisogno di te” è un inno sospirato all’amore e al bisogno di poesia, di un respiro, di una presenza al proprio fianco.
Si assiste poi ad un’esplosione di energia e di buoni propositi con “Sposa una rockstar”: un invito ad andare oltre le apparenze e le etichette; tema sottilmente presente anche in “Stanco di subire”, brano veloce e rockeggiante e in “Sono un mostro”.
“Pornomovimento”, invece, è una scanzonata, ironica e pungente trattazione delle sottili commistioni che si possono creare tra il sesso e gli affari politici e sociali. Un ritmato scorrimento delle cose della vita e dei sentimenti di sempre in “Non si finisce”.
Maurizio rende poi omaggio a quel bagaglio che contiene i nostri ricordi con “L’ultimo fiore”.
“Esci dall’acqua” è un delicato invito rivolto ad una ninfa ideale di venire fuori allo scoperto, “ strappare la rete dei propri dolori”, per non rischiare di inabissarsi nelle acque profonde e scure delle proprie paure e dei propri presunti errori.
Il canto diventa visionario e fantasioso in “Chi non mente mente (in arrivo da Plutone)”.

(Terry Ferraro)
Maurizio Ferrandini Official Web site
www.maurizioferrandini.it

lunedì, febbraio 09, 2009

Fiori da sfiorare (di Massimo Di Quirico)

Un nuovo disco di Maurizio Ferrandini è sempre un piccolo nuovo mondo tutto da scoprire.Ma prima di parlare dei testi, forti e pregnanti di riflessioni come da consuetudine per un lavoro di Ferrandini, faremo un’eccezione e inizieremo dalla musica. Sono infatti i mirabili arrangiamenti di questo lavoro che colpiscono maggiormente al primo ascolto. La straordinaria ricchezza delle sonorità musicali, magistralmente curate, mostrano le superbe potenzialità del musicista: il tutto è opera del solo Maurizio, che anche stavolta se la suona, se la canta (e se la arrangia), il tutto con le sue proprie forze. Un mostro di bravura! Maurizio si diletta anche nel creare degli ottimi video dei suoi pezzi, visualizzabili sul suo canale youtube. Un artista poliedrico a cui si aprono una molteplicità di strade.
Venendo ai contenuti di “Fiori da sfiorare”, le canzoni del disco alternano riflessioni talvolta dolorose a momenti di eccellente poesia sui casi della vita e sui rapporti tormentati con le donne, con una prevalenza di toni teneri e romantici insolitamente spiccata rispetto ai dischi precedenti. Questo percorso genera pezzi come “Strano nonsochè” e la dolcissima “Ci sei”, mentre “Rimani in braccio a me” e la splendida “Non fa più male” toccano con dolcezza il tema delicatissimo della violenza sui minori e sui traumi psicologici conseguenti, per superare i quali occorre forza di volontà (“I lividi blu devi curarli tu”) e l’aiuto delle persone care. La tematica del mondo dell’infanzia fornisce lo spunto alla copertina coloratissima e floreale, in cui Maurizio coccola una graziosa bambina, al titolo stesso e al pezzo introduttivo, “Bambine di salvare”.All’interno della copertina troviamo poi delle belle frasi sui bambini appositamente scritte per questo disco da amici artisti, fra cui Finardi, Freak Antoni e Nascimbeni. Ma il cantautore discostante che ruggisce dentro si fa sentire prepotentemente e non mancano nel disco i momenti di rabbia, come in “Cosa c’entri col rock?”, in cui Maurizio fa ringhiare come un mastino la sua Stratocaster contro l’ipocrisia dei dilettanti del rock, che sotto la maschera da “duri e puri” nascondono il vuoto (“Bella chitarra / bella faccia da uno che la canta chiara / bel paio di scarpe / bella maglia con stampato Che Guevara / assieme ai topi in cantina hai già finito tutta la tua polverina / ma cosa c’entri col rock?”)Gli altri brani più “arrabbiati”, sia musicalmente che nei contenuti, sono “Dio denaro” e “Usami”, che attacca l’arroganza di certe donne che ritengono di poter disporre di qualunque uomo grazie alla loro presunta avvenenza (“ti avvicini un po’ a chiunque però guardi me / ma non hai capito ancora che il gioco lo gioco anch’io / ma da ben prima di te”)
“Amore elettrico” è un’amara riflessione sui casi della vita che ci portano lontano dagli affetti, mentre “Giovane interessante” è un pezzo ironico ma velato di contrarietà, introdotto dall’irresistibile Freak Antoni, fondatore degli Skiantos e capostipite del rock demenziale. Maurizio canta in questo pezzo il disagio di chi, pur avendo fornito ampia prova del suo talento, si ritrova non più giovanissimo a cercare di ritagliarsi degli spazi nel triste panorama cantautorale nostrano, come un emergente qualsiasi.Il disco si chiude con due bonus tracks, fra cui “Il dj non suona” che ha fruttato a Maurizio alcuni prestigiosi passaggi televisivi su Italia 1, ma prima di chiudere merita una menzione speciale l’originalissima “Le donne vogliono ballare”, composta da tre momenti intensi: una parte iniziale di pura poesia, un gustoso assolo di chitarra elettrica e infine le riflessioni finali sussurrate (“...Cosa vuoi più di quello che hai? / Vorrei ciò che non ho avuto / Vorrei la serenità...”) a suggello di questo percorso artistico e umano che segna un’altra tappa verso la consacrazione di questo artista.Nell’era del bombardamento dell’informazione e della musica usa e getta, il consiglio è di accantonare tutto il resto per una settimana e ascoltarsi attentamente le 17 perle di "Fiori da sfiorare". E' come un liquore sopraffino, da gustare con calma fino all'ultima goccia.
Massimo Di Quirico.

COSA C'ENTRI COL ROCK (The clip)

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giovedì, gennaio 08, 2009

Asciugamano blu

ll tuo profumo è

nell'asciugamano blu

e lavarlo non mi va giù

chissà quante avventure

dentro ai suoi percorsi di cotone

chissà quanti colori lavati

per arrivare a questo blu

il tuo profumo è nell'asciugamano colorato

e io ci resto dentro

come fossero i tuoi occhi

e lo so bene che

che sono più chiari di così

e lo so bene che

che sei più chiara anche te

di terra gelata

di sangue del nord

di strada imbiancata

da solchi di ford

il tuo profumo è

nell'asciugamano blu

ma è dentro di me

che non se ne andrà più

sarà per questo che il cuore non mi impedisce

di fare una nuova lavatrice

è dura accendere ma

il tuo profumo non si laverà

la tua presenza è ancora qua

e nessun uomo me la ruberà

la tua presenza è ancora qua

nessun ammorbidente l'addolcirà

più di quello che avresti fatto tu

lasciando tutto il tuo profumo

in questo asciugamano blu



mercoledì, dicembre 10, 2008

Neve a Torino

Cade la neve a Torino
cade dalla finestra
scende nel mare bianco di indifferenza
come i miei pensieri scomposti
che si posano sul davanzale
si avvicinano due ali e un corpicino misero
troppo piccolo per sopravvivere ancora
come il mio fragile buonumore
aggrappato alla biancheria dimenticata
appesa nell'atmosfera tersa
Cade una parola ancora
cade pesantemente
sotto gli occhi impauriti del mio piccolo amico
si buca il mare bianco sotto di noi
e la mia parola va in fondo
nessuno l'ascolterà
annientata dal rumore del traffico
mortificata dalla freddezza chiassosa di passi veloci
e mentre tu stai sognando
sulle note di una mia canzone
anche oggi nessuno
mi sentirà.

lunedì, ottobre 27, 2008

FIORI DA SFIORARE-Recensione

"Fiori da sfiorare" è un cd che parte dal passato, cioè dalla nostra infanzia, e torna al passato, al bambino eternamente e segretamente nascosto in noi. Lo fa con assoluta semplice eleganza e con l'immediatezza delle emozioni primitive racchiuse nei 17 petali che compongono l'album.
Dal passato - remoto - emerge "Destinazione America", il pezzo storico che accontenta i fan della primissima ora; al passato più recente appartengono invece i vari singoli usciti su You Tube e Myspace, come "Non sei tu", "Isterika", "La fine dell'Estate" che 'farciscono' un cd che viaggerebbe già da solo - con i pezzi inediti - su binari altissimi.
Rispetto al concept in un certo senso monolitico di Pop Kong, si ha infatti la sensazione che i singoli episodi 'vivano' molto di più di luce propria; nello stesso tempo c'è un tema di fondo - quello dell'infanzia negata - che 'lega' i pezzi senza però affiorare mai troppo prepotentemente in superficie, col rischio di far cadere il cantautore matuziano nella trappola della facile retorica e della banalità.
Il tutto infatti è filtrato dall'ironia di un uomo che si cerca allo specchio, ma trova solo un chitarrista... E' l'ironia che compare - graffiante antimanifesto - in "Cosa c'entri col rock?", e salvifica ed (auto)indulgente nella già epica "Giovane interessante", pezzo che contiene inoltre la chicca dell'intro di Freak Antoni (uno che peraltro di ironia se ne intende...). Non è però solo questa la via di uscita: il messaggio di fondo che arriva dalle canzoni nel complesso è positivo ed il 'riscatto' è dietro l'angolo, e si materializza gradualmente nella tracklist... dall'odore di sconfitta di "Amore elettrico", dalla solitudine di "Odiatissima canzone", si arriva alla trasformazione della vita 'in un paesaggio lunare' nella splendida ballad "Ci sei".
E' quindi la poeticissima ed orecchiabile "Non fa più male", a chiudere il cerchio in tal senso, con poche pennellate d'Autore: basta annusare un fiore, basta accendere il sole, per 'guardare la vita passare dal lato migliore'. Ed è il lato da cui Maurizio ci tende la mano, chiedendo solamente serenità e sincerità (in "Le donne vogliono ballare")... la stessa sincerità disarmante che emana da questi profumatissimi "Fiori da sfiorare": un profumo dolceamaro e avvolgente, che si arricchisce ad ogni ascolto.
(Gianmarco Dazzi)

FIORI DA SFIORARE - il nuovo disco


giovedì, agosto 28, 2008

LA FINE DELL'ESTATE


Ascoltando “La fine dell’estate” ad occhi chiusi ci ritroviamo trasportati su una spiaggia, un tramonto sul mare con un volo di gabbiani, un lui e una lei che si scambiano malinoniche tenerezze. La stagione sta finendo, e forse anche l’amore.
La situazione non è assolutamente originale, e l’abilità artistica di Maurizio sta nel riuscire ad affrontare un tema difficile, proprio perché abusato, in modo personale ed originale, mettendo in mostra il proprio lato romantico con il talento artistico a cui ci ha abituato.
Le sonorità sono come sempre estremamente curate, e i melodiosi versi arrivano dritti al cuore, centrando l’obiettivo a cui ogni canzone aspira, cioè quello di emozionare l’ascoltatore.
Ci auguriamo che l’artista capitalizzi il momento di felice ispirazione e che questo sia solo il primo mattone di un prossimo nuovo album.

Massimo Di quirico

giovedì, luglio 17, 2008

IL D.J NON SUONA 2008


Il pilota vola
Il cantante stona
Il bambino sogna
L'uomo non lo fa
Il maestro insegna
Il dittatore regna
L'attaccante segna
E il giorno se ne va
La massaia stira
E il futuro vira
Il domani cambia
Noi cambiamo qua
L'ingegnere scrive
E il bastardo vive
E il dj non suona!!!
L'insicuro spera
L'arrogante spara
L'avvocato separa
Anche se non lo sa
Il lettore legge
L'ingiustizia regge
Dio non ci protegge
E noi restiamo qua
Il dolore sfora
Raggo mi consola
Qualcun altro lavora
E io lo aspetto qua
Inamovibile
Oltre lo scibile
Fare suonare il dj è una missione impossibile
L'ingegnere scrive
E il bastardo vive
Ma il dj non suona!!!
...fondamentalmente mette la musica

lunedì, maggio 05, 2008

ISTERIKA

Isterika
(di Maurizio Ferrandini)
Tu sei isterica
Ma guarda me
Che resto calmo al vento
Tu sei isterica convinta che
Sia un tuo comandamento
E sei generica
Ma punti me
Perché io non ti ascolto
Tu sei isterica
Chissà perché
Se il mondo gira intorno a te
Tu sei psicotica
Sarà perché
Hai sempre un uomo dentro
Si sei isterica
Chissà perché
Se in fondo vinci sempre te
Io sono isterico
La rabbia ormai
Ho preso il sopravvento sai
Io sono isterico
E sentirai
Che so essere violento sai
Si sono isterico
Ma poi perché?!
Se non son schiavo più di te!

mercoledì, aprile 23, 2008

ISTERIKA - Cd Single (2008)

Intervista telefonica a cura di Rudy Nettuno
Rudy: Graditissimo ritorno, vuoi raccontarci qualcosa di questo nuovo singolo?
Maury: E’ un anticipo del disco che uscirà in autunno…dopo il rock tecnologico di PopKong sto cercando di sporcare un po’ di più la mia prossima produzione sfruttando al meglio l’amplificazione valvolare.
Rudy: Un blues è abbastanza atipico nella tua produzione ma a sentirlo sembra che hai sempre fatto solo quello, sarà questa la linea seguita per il prossimo album?...dal Rock asiatico al blues americaneggiante?
Maury: Bè è uno dei percorsi…sono finalmente riuscito a dare una soffiata di polvere messicana al mio nuovo sound.
Rudy: Parlaci della bellissima copertina.
Maury:In copertina c’è Chiara Daino, attrice Genovese dalle indubbie doti espressive.E’ una collaborazione che nasce grazie a MySpace…io credo che nonostante la grande confusione della rete, certi talenti non possono che attrarsi tra di loro.
Rudy:Oltretutto la bella attrice è anche parte integrante del video che sta spopolando su YouTube
Maury:Si…sembrava adatta per il brano…non ci conosciamo personalmente ma voci di corridoio dicono che sia veramente pazza furiosa…quindi l’ideale per uno come me che non ama chi rinnega la sua natura.
Lei ha accettato con entusiasmo e professionalità la mia proposta e questo le fa onore visto il budget costituito da un cappuccino che non le ho ancora offerto.
Rudy:A proposito, hai intenzione di darti anche alla regia?Non ti bastava fare il OneMan Band?
Maury:No dai non scherziamo, il video l’ho girato io ma solo perchè non avevo soldi per affidarlo ad un professionista vero.
Come sai io amo occupare tutto gli spazi che la rete concede e quindi avevo necessità di mettere dei video “nel tubo”anche se chiaramente molto artigianali.
Rudy:Bè a noi è piaciuto e speriamo di vederne altri il prima possibile
Maury:Sarà fatto Rudy…dammi solo il tempo di curare il mio isterismo.
Rudy:No dai…non curarti, magari perdi la rabbia compositiva
Maury:Daccordo…allora butto tutte le pillole.

giovedì, marzo 20, 2008

Come la neve

Chiara come la neve
sei fredda
alta come la neve
immensa
arrivi nel pieno della tua bellezza
dalla trasperenza di una fotografia ritoccata
sei una stella lontana ma per un momento così vicina
lasci che i miei occhi si posino su di te
come un rapace atterrato per caso sulla mia ringhiera
mi osservi sicura con la coda dell'occhio
io faccio finta tu sia lì per caso per mangiare i semi sul mio terrazzo
rimani immobile, maestosa
aspetti un soffio di vento o un semplice movimento
per farmi vedere la tua apertura alare
ma io distolgo lo sguardo prima di te
adesso non ti vedo più
e prima che tu possa scappare
io sarò già volato via.